Recensione Stampante Hp OfficeJet 7510

Nel mondo delle stampanti dedite ad un utilizzo sia casalingo che professionale, in appoggio al proprio lavoro o per l’uso in uffici medio piccoli, i modelli che supportano i formati di carta A3 ed A3+ costituiscono una vera e propria nicchia.

Si tratta di stampanti realizzate per soddisfare specifiche richieste: ad esempio possono esserci grafici che hanno bisogno dei grandi formati per le proprie presentazioni o lavori, oppure uffici dove il grande formato è utile per produrre stampe più leggibili di documenti Excel. Questo è anche il caso della HP OfficeJet 7510, una multifunzione 4 in 1 che a fronte di un prezzo molto concorrenziale cerca di far sue tutte queste caratteristiche.

Caratteristiche Principali e Funzionalità
Come sappiamo dotarsi di una stampante di questo tipo, che supporti il formato A3 ed A3+, è impegnativo dal punto di vista degli ingombri e la HP OfficeJet 7510 non fa eccezione da questo punto di vista. Le sue dimensioni sono molto generose, di 613 x 483 x 366 mm, ben al di sopra di quanto avviene anche in altri modelli supportanti lo stesso formato, mentre il peso supera i 13Kg.
Stilisticamente non ci si discosta troppo da quanto si può vedere in altre OfficeJet. La parte frontale della stampante è dominata in basso dal vassoio della carta, in grado di contenere fino a 250 fogli. Nella maschera centrale troviamo invece un display LCD touch a colori tramite cui utilizzare praticamente tutte le funzioni della stampante. Il display, di 2,6”, è di sufficiente grandezza per un suo facile utilizzo, ma va detto che in proporzione alle dimensioni della stampante tende a sembrare decisamente più piccolo.
A livello di connettività nella HP OfficeJet 7510, oltre al Wi-Fi, troviamo anche una comoda porta Ethernet, per la connessione diretta ad una rete. Non si tratta di una necessità per un utilizzo domestico, ma in ambito lavorativo può fare la differenza. Grazie al Wi-Fi è comunque possibile sfruttare tutta una serie di soluzioni alternative per usare la stampante in più modi.
Nella HP OfficeJet 7510 troviamo pieno supporto ai sistemi Android grazie all’app HP ePrint, ed ai prodotti Apple grazie alla compatibilità con Apple AirPrint. È quindi possibile stampare da remoto con praticamente qualsiasi device, smartphone o tablet che sia. Interessante anche la possibilità, grazie ad una porta USB dedicata, di poter stampare e scansionare direttamente da una pen-drive.
Assieme a tutte queste possibilità ci saremmo aspettati di vedere supportate anche le schede SD, ma stampare da questo tipo di supporti con la HP OfficeJet 7510 non è purtroppo possibile. Altra assenza è quella della stampa fronte-retro automatica, che soprattutto in ambito lavorativo e d’ufficio si rivela essere molto importante. È curioso che modelli HP espressamente dedicati al mercato home e di fascia bassa, come ad esempio le HP Envy 4520 e 4525, siano dotati di questa funzione che in questo caso è purtroppo solo manuale.

Prestazioni come Stampante
La HP OfficeJet 7510 offre un classico sistema di stampa a getto d’inchiostro che permette di raggiungere risoluzioni di 600*1200 dpi in bianco e nero a 4800*1200 dpi di risoluzione massima nella stampa a colori.
Dal punto di vista delle prestazioni pure la HP OfficeJet 7510 si avvicina a quanto già visto nella HP OfficeJet Pro 6830, che però non supporta il formato A3 ed A3+. In questo caso in bianco e nero si raggiungono le 15 pagine al minuto, mentre a colori le 8, parlando di stampa di documenti su classico formato A4. Nella stampa di fotografie le prestazioni invece peggiorano notevolmente, superando il minuto per una foto del classico formato 10*15cm. In questo caso va però ricordato che la stampa di fotografie non è certamente il campo di riferimento per un modello del genere.
La qualità delle stampe è comunque sempre di buon livello, specialmente quando si tratta di documenti. Questi ultimi hanno in tutti i casi una discreta definizione, che si conferma tale anche nella stampa a colori e nei grandi formati A3 ed A3+. Per quanto riguarda la stampa di foto si raggiunge appena la sufficienza, tenendo presente un uso non professionale in questo senso. In alcuni casi va infatti detto che la stampante tende a saturare troppo le tonalità di colore più scure.
Come accennato in precedenza, la HP OfficeJet 7510 è capace di garantire discreti cicli operativi che arrivano a 12.000 stampe mensili su formato A4. Il volume consigliato comunque da HP oscilla tra le 200 e le 800 stampe mensili, cosa che evidenzia la natura ibrida della stampante, adatta sì anche ad utilizzi in uffici, ma che non necessitino di carichi di lavoro estremamente elevati per cui sono necessari ben altri tipi di prodotti.

Cartucce e Convenienza
La HP OfficeJet 7510 utilizza un sistema a quattro serbatoi che ospitano la cartuccia del nero e le cartucce dedicate ai colori. All’esaurimento di una singola cartuccia colore è quindi possibile sostituirla singolarmente. Le cartucce compatibili sono le 932 per il nero e le 933 per i relativi colori.
Normalmente nelle stampanti a getto d’inchiostro, capaci di reggere discreti carichi di lavoro come in questo caso, il costo e la spesa per le cartucce può diventare determinante. Per quanto riguarda la HP OfficeJet 7510 va detto però che la durata è soddisfacente, raggiungendo le 400 stampe nel caso del nero, mentre il loro costo si mantiene tutto sommato contenuto. Qualcosa è possibile risparmiare con le cartucce compatibili, specialmente con quelle riguardanti i colori, ma come sempre sulla loro durata ed efficacia vanno mantenute delle riserve.

Prestazioni come Scanner
La HP OfficeJet 7510 è dotata di uno scanner di tipo CIS capace di una risoluzione di 1200*1200 dpi. Quello che va subito specificato è che il piano di scansione supporta fino al formato A4, escludendo pertanto i formati A3 ed A3+, supportati solo in stampa. Questa è sostanzialmente la caratteristica principale che la differenzia dal modello HP OfficeJet 7612, che supporta invece la scansione anche nel formato A3.
La presenza dell’ADF, con una capienza massima di 35 fogli, rende le cose più semplici e veloci. Dal punto di vista delle prestazioni si raggiungono le 3,5 copie in bianco e nero e le 2,5 a colori. La HP OfficeJet 7510 offre poi l’interessante possibilità di inviare direttamente via mail, tramite la stessa stampante, i documenti appena scansionati, velocizzando di molto il lavoro.

Prestazioni come Fotocopiatrice
Nella copia dei documenti le prestazioni sono simili a quanto detto per la scansione. La risoluzione in questo caso arriva a 600*1200 dpi, mentre è supportata anche la copia a colori. Presente anche una comoda funzionalità di zoom, dal 25 al 400% e la possibilità di copia senza bordi.
Sfruttando l’ADF è inoltre possibile mettere in copia fino a 35 fogli per volta con una velocità che in bianco e nero raggiunge le 9 copie al minuto. Il numero massimo di copie impostabili si ferma invece a 99, un valore comunque canonico in prodotti di questo tipo.

Prestazioni come Fax
Il modulo fax della HP OfficeJet 7510 permette di raggiungere i 300*300 dpi, che diventano 200*200 dpi nel caso di invio di fax a colori.
La velocità del modem si ferma invece ai soliti 33,6 kbps, mentre il tempo di invio per pagina è di circa 4 secondi. Utile infine la possibilità di memorizzare fino a 100 numeri in rubrica.

Le Nostre Opinioni
La HP OfficeJet 7510 è una valida multifunzione 4 in 1. Oltre a discrete, sebbene non eccelse, prestazioni sul fronte della stampa sia dal punto di vista della qualità che della velocità, offre un massiccio ventaglio di possibilità grazie all’estesa connettività garantita dal completo supporto Wi-Fi e alle ultime tecnologie di stampa da remoto.
Purtroppo l’utilizzo all’interno di uffici, possibile viste le sue caratteristiche tecniche e la possibilità di sfruttarla con discreti volumi di stampa, viene limitata dalla mancanza della stampa fronte retro automatica, che su un modello di questo tipo si fa sentire. Nonostante questo, comunque, la HP OfficeJet 7510 rimane una valida soluzione per liberi professionisti e uffici di tipo domestico, offerta ad un prezzo abbastanza economico e in grado di gestire anche formati particolari come l’A3 e l’A3+.

Come Fare il Backup delle Impostazioni del Browser

La missione di MailBrowserBackup è quella di permettere agli utenti di effettuare una copia di backup dei profili di utilizzo del proprio Web browser (es. Internet Explorer, Mozilla Firefox) del proprio client eMail (es. Windows Mail, Mozilla Thunderbird) oppure di altre applicazioni come FileZilla ed eMule. Si rivela utile per esportare, e quindi importare, le impostazioni dei vari software su altri computer, risparmiando il tempo necessario a modificare le configurazioni di default.

MailBrowserBackup è un’applicazione completamente gratuita, molto semplice da utilizzare e non necessita di installazione. Vi consente di effettuare il backup delle impostazioni dei seguenti software:

Web Browser
Microsoft Internet Explorer
Mozilla Firefox
Google Chrome
Opera
Apple Safari
SRWare Iron
Clients eMail

Windows Mail
Mozilla Thunderbird
IncrediMail
Altri software

FileZilla
eMule
MailBroserBackup – Screenshot

Basta attivare il box relativo a ciascun software e cliccare “Backup” per salvare una copia delle impostazioni; allo stesso modo, si potrà effettuarne il ripristino semplicemente cliccando “Restore“.

MailBrowserBackup è compatibile con Windows XP e Windows Vista; richiede l’installazione di Microsoft .NET Framework 2.0. In futuro verranno aggiunte altre applicazioni di cui poter effettuare il backup, perciò vi consigliamo di tornare a visitare la pagina ufficiale per il download.

Come Eliminare gli a Capo dai Testi Scaricati in Word

Nella navigazione su Internet è facile trovare molti testi interessanti, che si vorrebbero recuperare per un possibile impiego futuro. Una volta copiato il documento, se lo si inserisce in Word, spesso compaiono numerosi rinvii a capo inutili e indesiderati, che compromettono l’estetica del documento.

Invece di eliminare faticosamente a mano i singoli caratteri di a capo, si può usare una piccola macro. Tramite Strumenti/Macro/Macro (oppure Alt+ F8) si apre una finestra in cui si fornisce un nome per la macro (per esempio Testoscaricato) e poi si fa clic su Crea. Nell’editor Vba si immette ora il seguente codice

Public Sub Testoscaricato()
WordBasic.StartDocument
WordBasic.EditReplace  Find:=”^l^l”, Replace:=”$#$#”, Direction:=0, ReplaceAll:=1, Format:=0, Wrap:=0
WordBasic.EditReplace Find:=”^l”, Replace:=” “, ReplaceAll:=1,  Format:=0, Wrap:=0
WordBasic.EditReplace  Find:=”$#$#”, Replace:=”^p“,  ReplaceAll:=1, Format:=0, Wrap:=0
End Sub

Questa macro ricerca i veri paragrafi in base ai codici di controllo “^l^l”, che provocano due a capo. La prima istruzione sostituisce questi caratteri con altrettanti arbitrari (per esempio, ”$#$#”), che sicuramente non compaiono nel testo

La successiva istruzione sostituisce questi ultimi con uno spazio vuoto: in tal modo si evita che parole contigue dopo l’eliminazione del carattere a capo risultino attaccate l’una all’altra. Per finire, la stringa ”$#$#” viene sostituita dai codici di fine paragrafo semplici.

Recensione Videoproiettore BenQ MS524

BenQ MS524 è un buon videoproiettore, compatto, leggero e funzionale. Dotato anche di un discreto design dalle linee semplici, potrebbe essere il vostro prossimo acquisto.

Si tratta di un videoproiettore basato su tecnologia DLP. Ha una risoluzione nativa un po’ scarsa, pari a 800×600, e un formato 4:3. La luminosità del bianco raggiunge i 3200 lumen, per informazioni aggiuntive sulla luminosità di un videoproiettore leggi la guida sui proiettori per Home Cinema su Videoproiettore.net. Le sue caratteristiche principali sono la leggerezza e le dimensioni, che rendono questo videoproiettore portatile e comodo.

Il BenQ MS524 ha un buon set di porte base: due porte VGA-in, una VGA-out, una porta HDMI, una RCA per jack, due porte per audio in/out nel caso aveste intenzione di usare un sistema audio a parte e un RS232 jack. Inoltre, è possibile trovare una porta USB per connettere il proprio computer o dispositivo multimediale.

Da una distanza di 5 metri, il BenQ MS524 riesce a proiettare un’immagine di 60 pollici (calcolati in diagonale). Questo senza alcuna perdita o degradazione dell’immagine, anche in un ambiente semi-illuminato.
Ottimo per tutti gli usi, questo videoproiettore risponde bene anche al gaming. Forse però altri videoproiettori, come l’Epson EH-TW5300 o l’Epson EH-TW5350, sono più indicati a questo scopo. Ovviamente, il BenQ MS524 fornisce un supporto eccellente nel caso di presentazioni scolastiche o di lavoro. La qualità del testo è piuttosto buona e si possono proiettare powerpoint o relazioni di lavoro.
Purtroppo non è esente da effetti arcobaleno, che possono eventualmente disturbare un pubblico sensibile a tali caratteristiche. D’altro canto questo è un problema di tutti i videoproiettori basati sulla tecnologia DLP.
La qualità dell’immagine risulta infine comunque molto buona, anche se alla lucentezza dei colori viene preferita la luminosità del bianco.

La gestione del video è influenzata notevolmente sia dai limiti della risoluzione del proiettore sia dall’effetto di posterizzazione. Si ha cioè una gestione insufficiente dei contrasti di colore nei rapidi cambi di scena con luminosità differenti.
L’audio sfrutta un diffusore singolo da 2 watt ed il risultato è un suono molto morbido, adatto solo per una piccola stanza.
Da non sottovalutare il fatto che questo proiettore è in grado di proiettare contenuti 3D, con il supporto per il video 3D da lettori Blu-ray o PC. Attenzione però perchè gli occhiali 3D non sono inclusi!

La durata della lampada è molto buona, fino a 10.000 ore in modalità Smart-Eco. Tale modalità regola automaticamente la luminosità della lampada, a seconda delle condizioni di illuminazione.
Il BenQ MS524 è dotato anche di una modalità detta EcoBlank. Essa consente di ridurre il consumo di energia fino al 70% mentre è in pausa. Il proiettore vi entra automaticamente EcoBlank dopo 3 minuti senza segnale.

Considerazioni finali
Tutto sommato, il BenQ MS524 è un buon proiettore. Inoltre va sicuramente considerato che la nota marca di proiettori che lo produce lo mette sul mercato ad un prezzo abbastanza vantaggioso.

Vantaggi
– Leggero
– Ottimo rapporto qualità/prezzo
– Adatto a tutti gli usi
Svantaggi
– Risoluzione nativa limitata
– Effetto Rainbow

Come Impostare la Risoluzione per la Scansione

Quando si vuole procedere alla scansione di un’immagine, spesso non si sa quale risoluzione utilizzare. Se si usa una risoluzione troppo bassa, il risultato è un’immagine sgranata e poco definita. Se si usa una risoluzione elevata, il miglioramento della qualità si traduce in dimensioni del file molto grandi.
C’è una semplice formula matematica che indica la risoluzione ottimale da scegliere, secondo il tipo di utilizzo che si farà dell’immagine
Risoluzione di scansione (in dpi) = Risoluzione dell’output (in dpi) x Larghezza dell’output (in cm) / Larghezza dell’originale (in cm)

La risoluzione dell’output va scelta secondo le proprie esigenze e secondo le capacità della stampante, se l’immagine è finalizzata alla stampa. Nelle Proprietà della stampante va quindi verificata la qualità di stampa supportata dalla stampante, scegliendo eventualmente nella gamma messa a disposizione. Se l’immagine è finalizzata alla visualizzazione su Internet conviene adottare una risoluzione dell’output di 72 dpi. Se non si è certi della finalità di utilizzo dell’immagine, conviene scegliere una risoluzione media, per esempio 300 dpi

La larghezza dell’output è la larghezza che si desidera che l’immagine abbia in seguito alla stampa. Nel caso di immagini da visualizzare solo a schermo, si può stimare direttamente sul proprio monitor: anche qui conviene adottare un valore un po’ più alto, in caso venga visualizzata su schermi a risoluzione maggiore

Una volta effettuato il calcolo, se il valore si venisse a trovare tra due livelli previsti dallo scanner, usare sempre il valore più alto: per esempio, se la risoluzione calcolata è di 117 dpi, utilizzare lo scanner a 150 dpi. Nel caso di immagini da stampare, bisogna tener conto che la risoluzione dichiarata non corrisponde ai dpi effettivi, questo poiché la realizzazione delle sfumature nelle comuni stampanti a getto di inchiostro avviene utilizzando il cosìdetto retino, ossia un quadrato di dimensioni variabili (di solito 5 o 8 pixel, in funzione del numero di sfumature che si vogliono ottenere) che viene utilizzato per rappresentare un punto di colore. Nel caso quindi di un retino di 8 pixel (che garantirà 64 diverse sfumature) la risoluzione effettiva in stampa dovrà essere divisa per 8. Nella stampa in bianco e nero, essendoci un solo colore utilizzabile, il retino viene ridotto a 1 pixel e la risoluzione della stampante corrisponde ai dpi ottenibili. Le migliori stampanti a getto di inchiostro arrivano comunque a produrre stampe aventi risoluzioni di non più di 300 dpi

Vediamo un esempio di applicazione pratica: partendo da una comune fotografia 10 x 15 cm, si vuole ingrandirla fino al massimo formato possibile su un foglio A4. Considerando un margine di stampa di poco meno di un centimetro per lato (valore indicativo, in quanto dipende dalla stampante): la nostra immagine avrà quindi una larghezza di 28 cm. Come qualità di stampa, che in questo caso è necessario sia piuttosto alta, prendiamo per esempio 600 dpi, valore abbastanza comune tra le stampanti ink-jet. Tale valore viene diviso per il retino utilizzato, che ipotizziamo sia di 8 pixel. Il risultato è quindi (600 / 8 x 28) / 15 = 140 dpi, che possiamo approssimare a una risoluzione standard di 150 dpi.